A UN ANNO DAL PATTO “MILANO-LAVORO”
Corriere della Sera, 1 febbraio 2001
Il patto ha due meriti importanti. Innanzitutto ha posto il problema della necessità di adattare gli standard generali di trattamento, se si vuole evitare l' esclusione dal mercato del lavoro regolare di decine di migliaia di soggetti che soffrono di un handicap sociale: non soltanto extracomunitari, ma anche detenuti ed ex-detenuti, ex-tossicodipendenti, insomma tutti gli «esclusi», del cui contributo la città avrebbe grande bisogno e che potrebbero essere valorizzati in servizi che oggi nessuno svolge. Il secondo merito sta nell' aver consentito l' attivazione di un servizio pubblico gestito dal Comune in collaborazione con tutte le confederazioni sindacali maggiori, con il compito di promuovere il contatto fra la grande domanda di servizi espressa dalla città e la grande offerta di manodopera espressa dalle fasce marginali.

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