SCIOPERO E OPINIONE PUBBLICA
Nella società dell’informazione non vince chi prende la cittadinanza in ostaggio
Corriere della Sera, 29 gennaio 2002
All’azienda municipale dei trasporti una giornata di sciopero costa ben poco. Anzi, per lo più gliene deriva, in termini contabili, un beneficio: sia perché essa opera normalmente in perdita, essendo (giustamente) il prezzo del servizio al pubblico inferiore al costo di produzione, sia perché sono numerosissimi gli utenti che col loro abbonamento mensile pagano il servizio anche per la giornata in cui ne sono privati. La realtà è che l’efficacia dello sciopero dei trasporti pubblici è data essenzialmente dal costo che esso impone alla cittadinanza. Le confederazioni sindacali maggiori farebbero bene a tenerne conto più di quanto oggi non facciano (anche se va dato loro atto della parsimonia molto maggiore, rispetto ai sindacati autonomi, con cui proclamano scioperi nel settore dei servizi): il costo dello sciopero per la collettività si ritorce immediatamente contro i lavoratori, in termini di perdita di consenso nell’opinione pubblica.

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