Gli eventi sembrano porre la pietra tombale sulla questione della riforma dei licenziamenti. Si ripete quanto era accaduto due anni fa con il referendum radicale sull’articolo 18: nell’alternativa drastica tra il “sì” e il “no” allo Statuto dei lavoratori, ha vinto il “no”, rafforzandosi così la convinzione diffusa che in realtà non occorra alcuna riforma dello Statuto: gli italiani non lo vogliono, lo Statuto non si tocca.

Ma questa scelta binaria, senza altre opzioni possibili, non sta nelle cose: è frutto soltanto della radicalizzazione dello scontro.