IL VICOLO CIECO DELL’ARTICOLO 18
Effetti imprevisti di una battaglia sbagliata
Corriere della Sera, 30 maggio 2002
La realtà è che, paradossalmente, le iniziative di Rifondazione e della Cgil, con la loro logica massimalista ma stringente, finiscono col mettere a nudo l’errore insito nel fare dell’articolo 18, così com’è, un diritto di libertà e dignità sacro e intangibile: se fosse davvero sacro e intangibile, sarebbe insensato rifiutare di estenderlo a quei cinque milioni di lavoratori che oggi ne sono esclusi; se invece si ritiene – come D.S. e Margherita, assai più ragionevolmente, mostrano di ritenere – che esso non possa essere esteso a quei cinque milioni, questo significa che non è un diritto sacro e intangibile. Riconoscerlo apertamente è il passaggio obbligato per l’elaborazione di una proposta di riforma del nostro diritto del lavoro che garantisca davvero pari dignità e pari sicurezza a tutti coloro che lavorano continuativamente alle dipendenze di un’impresa, senza però allontanare ulteriormente il nostro mercato del lavoro dagli standard della Comunità europea, ma semmai avvicinandolo ad essi.

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