LE INCOERENZE DI ALCUNI “NO”
Referendum sui licenziamenti
Corriere della Sera, 2 maggio 2003
Con le prese di posizione della Cisl, della Uil, della Margherita, dello Sdi, dell’Udeur, della maggioranza dei d.s. e ora – pare ‑ anche di Sergio Cofferati, va delineandosi sempre più compiutamente uno schieramento composito di forze sindacali e forze politiche di centro-sinistra interessate a far fallire il referendum sui licenziamenti mediante l’opzione del “no” o quella del non voto. Questa scelta non sorprende: anzi, era da tempo prevedibile; ma sono molto discutibili gli argomenti che vengono addotti per sostenerla da parte di coloro – e sono tanti in questo schieramento – che, pur non volendo l’estensione dell’articolo 18 alle piccole imprese, continuano a considerarlo come la migliore delle norme possibili per le imprese appena più grandi. Vediamo i principali tra questi argomenti; e, per ognuno di essi, la parte del discorso che dovrebbe conseguirne, ma non può.

![]() scarica |
![]() |
![]() inoltra |
![]() |
![]() stampa |
