ARCHIVIO DEGLI SCRITTI DI PIETRO ICHINO
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CONCERTAZIONE: LA REGOLA MANCANTE
Il 23 luglio ricorre il decennale del protocollo del 1993 sulle relazioni sindacali
Corriere della Sera, 23 luglio 2003

Quello stipulato il 23 luglio 1993 dal governo Ciampi con tutti i sindacati e le associazioni imprenditoriali non è soltanto uno fra i tanti accordi tripartiti che per un quarto di secolo hanno segnato le tappe della concertazione secondo il modello italiano. Quel “protocollo” ‑ un vero capolavoro politico del ministro del lavoro dell’epoca Gino Giugni ‑ ha innanzitutto ridisegnato profondamente il nostro diritto sindacale e del lavoro, come non era mai accaduto in precedenza, dettando una nuova disciplina delle rappresentanze sindacali aziendali, individuando un equilibrio preciso fra contrattazione collettiva nazionale e aziendale, stabilendo il metodo di negoziazione delle retribuzioni nel quadro di una politica dei redditi nazionale e voltando pagina rispetto al vecchio meccanismo della “scala mobile”. Riforme, queste, che non richiedevano interventi legislativi per essere attuate e che nel decennio successivo hanno avuto un tasso di effettività tanto elevato quanto inconsueto nella storia delle politiche del lavoro nel nostro paese; e che hanno consentito all’Italia di centrare l’obiettivo dell’entrata fra i primi nel sistema monetario europeo. Ma il protocollo Giugni del 1993 ha anche individuato i contenuti di alcune importanti riforme legislative, di cui una parte ‑ quella relativa alle agenzie fornitrici di lavoro temporaneo ‑ sarebbe stata attuata quattro anni dopo con il “pacchetto Treu” del 1997. Un’altra parte è invece rimasta inattuata.



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