ARCHIVIO DEGLI SCRITTI DI PIETRO ICHINO
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CHI HA IL DIRITTO DI CONTROLLARE L’ASPETTO DEL LAVORATORE?
IL LAVORO DISEGUALE – 1. ABBIGLIAMENTO E DISCRIMINAZIONI
Corriere della Sera, 3 agosto 2004

L’imprenditore rispettoso della libertà dei suoi dipendenti farà comunque bene a negoziare con loro esplicitamente, sulla base di criteri uguali per tutti, gli eventuali requisiti di abbigliamento e di aspetto fisico ragionevolmente legati alle esigenze tecniche dell’attività aziendale. Fermi restando quei requisiti e salve le regole legittimamente pattuite, non potrà essere soltanto il fastidio epidermico di una parte dei colleghi o della clientela a giustificare il divieto del velo musulmano, dei peot ebraici o del turbante sikh; ma neanche dell’orecchino maschile. I principi di libertà e non discriminazione sono parte essenziale della nostra Costituzione; fastidi epidermici e pulsioni xenofobiche no.



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