IL TFR E LA LIBERA CONCORRENZA
Corriere della Sera, 7 ottobre 2005
Quello di cui si discute è proprio un caso in cui il contratto collettivo in qualche misura interferisce con i mercati dei capitali e dei servizi finanziari, regolando le forme di gestione del risparmio dei singoli lavoratori. Se si ritiene opportuno garantire al lavoratore la libertà di scelta del gestore del suo t.f.r., è difficile spiegare perché la stessa libertà non gli debba essere garantita anche in riferimento al contributo ulteriore di previdenza complementare, posto da un accordo collettivo a carico dell’impresa.

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