LA RIVOLUZIONE DEL SENSO CIVICO
Corriere della Sera, 13 febbraio 2006
C’è una materia, nel programma dell’Unione, che avrebbe meritato un primo capitolo a sé stante e un’indicazione più esplicita di priorità: potremmo chiamarla “promozione del senso civico” o “cultura delle regole”. È una materia sulla quale l’Italia presenta un deficit grave rispetto ai Paesi dell’Europa centro-settentrionale, misurato con precisione da diversi studi economici e sociologici che mettono a confronto le civic attitudes delle nazioni. Quel deficit si manifesta sostanzialmente in un tasso troppo elevato di disapplicazione delle nostre leggi, di tolleranza e persino talora simpatia per chi le trasgredisce, di evasione fiscale, di corruzione, di lavoro irregolare nelle forme più svariate.

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