ARCHIVIO DEGLI SCRITTI DI PIETRO ICHINO
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UN MESTIERE PERICOLOSO
Il lavoro, le opposte faziosità e il terrorismo
Corriere della Sera, 13 febbraio 2007

Carlo Castellano, dirigente industriale colpevole di accordi innovativi sull’organizzazione del lavoro, ferito gravemente, poi perseguitato ancora per anni dagli stessi aggressori (1977); Filippo Peschiera, giuslavorista, democristiano di sinistra, ferito gravemente (1978); Guido Rossa, sindacalista della Cgil all’Italsider, ucciso (1979); Gino Giugni, giuslavorista, grande architetto delle riforme in materia di lavoro fin dagli anni ’60, ferito gravemente (1983); Ezio Tarantelli, economista del lavoro, ideatore della riforma della scala mobile che ci ha consentito di vincere la scommessa di Maastricht, ucciso (1985); Massimo D’Antona, giuslavorista, consigliere dei ministri del lavoro e dei trasporti, ucciso (1999); Marco Biagi, giuslavorista, autore della riforma che porta il suo nome, ucciso (2002); e sono solo i nomi più noti tra i tanti che negli ultimi trent’anni hanno pagato col sangue il loro impegno sul fronte del lavoro. Perché in Italia fare questo mestiere è così pericoloso?



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