REFERENDUM SULL’ACQUA: PER FAVORE UN PO’ DI CHIAREZZA
Newsletter n. 113
pietroichino.it, 26 luglio 2010
Sono state presentate un milione e mezzo di firme. Spero che chi ha firmato avesse le idee più chiare di quanto le abbia io sul quesito referendario. Una cosa, però mi è chiarissima: oggetto del quesito non è affatto – né potrebbe essere – la questione se debba essere considerata come un bene pubblico o privato l’acqua delle fonti, dei fiumi, dei torrenti e dei ruscelli. E’ fuori discussione che essa è un bene pubblico. La questione è soltanto quale sia il modo migliore in cui organizzare il suo trasporto fino ai nostri rubinetti, quali incentivi e controlli attivare per ridurre al minimo gli sprechi di acqua e le rendite parassitarie pagate dall’utente. Non credo che a questo problema ci siano soluzioni “di sinistra” e soluzioni “di destra”. Ci sono soltanto soluzioni più efficaci a seconda dei casi e dei contesti. E non credo che sarà facile scegliere tra di esse con un “sì” o con un “no”.

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