Il 26 gennaio 2009 il giornalista Andrea Marcenaro, di Panorama, mi ha chiesto di intervistarmi, inviandomi una prima traccia delle domande che intendeva pormi (qui sotto riportate in verde). Ne è seguita una conversazione telefonica sui temi proposti, al termine della quale ho chiesto a Marcenaro, stante la delicatezza della materia, di poter redigere le mie risposte per iscritto; il 27 gennaio gli ho quindi inviato una stesura delle risposte alle sue domande. Su questa prima bozza dell’intervista il giornalista ha lavorato a sua volta, aggiungendo un cappello, tagliando alcune parti (che nella bozza riportata qui sotto sono evidenziate in azzurro), ristrutturando le altre e proponendomi, il giorno successivo, una versione definitiva, che, con alcune mie ultime piccole messe a punto finali sul contenuto dei “virgolettati” che mi vengono attribuiti, è comparsa sul numero di Panorama in edicola il 30 gennaio (quando l’intervista è destinata a un quotidiano, ovviamente, tutto questo lavoro si svolge molto più rapidamente, nel giro di poche ore). Con il consenso di Andrea Marcenaro riporto qui i tre documenti, per i lettori interessati a conoscere il lavoro che sta dietro a un’intervista destinata alla carta stampata; e magari anche a studiare analiticamente la dialettica che si svolge tra giornalista e intervistato con idee divergenti, legittimamente interessati entrambi a dare maggiore evidenza a questo o a quel contenuto delle dichiarazioni raccolte. Molto diverso, ovviamente, è il modo in cui si produce un’intervista radiofonica o televisiva, dove la registrazione diretta dalla voce dell’intervistato garantisce a quest’ultimo la perfetta conformità della trasmissione rispetto alle sue parole (salvo il rischio, quando l’intervista non viene trasmessa in diretta ma viene registrata, di tagli scorretti).