ARCHIVIO DEGLI SCRITTI DI PIETRO ICHINO
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IL LAVORO RITROVATO
Come la riforma sta abbattendo il muro tra garantiti, precari ed esclusi
Mondadori, 30 maggio 2015

Indice

Introduzione – Un atto di accusa molto grave

Capitolo I – Come nascono le sentenze paradossali (e perché)
Non si deve licenziare l’infermiere che getta a terra e prende a calci un paziente  – Il poliziotto incensurato può rubare, purché una sola volta e in misura modica – Frodare l’azienda, se non è “abituale”, non giustifica il licenziamento  – Il pompiere rapinatore e il garantismo a senso unico  – Il formalismo al servizio dell’inamovibilità – Il ragionevole dubbio sulla colpa e la ragionevole sfiducia che ne consegue - Quando il ragionamento del giudice è finalizzato a contrastare la volontà del legislatore - Perché il vaglio della Cassazione, anche quando funziona bene, non rimedia agli errori dei giudici di merito sull’articolo 18 – Perché l’articolo 18 ha paralizzato per quarant’anni il licenziamento individuale per motivi economici od organizzativi – È “giusto” o no licenziare il centralinista che non parla l’inglese? – L’anomalia italiana che stiamo superando (p. **) – Abbandonare la cultura della job property (p. **) – La flexsecurity è meglio

Capitolo II – La storia dell’articolo 18
Lo Statuto del 1970 e la nascita del regime di job property – Il “premio assicurativo”, ovvero il prezzo pagato dai lavoratori per la stabilità – La fuga dal lavoro subordinato – La spirale perversa della rigidità che alimenta se stessa – L’abuso della Cassa integrazione: i disoccupati in freezer – In un mercato del lavoro vischioso il lavoro è mediamente meno produttivo – Le prime autorevoli voci critiche sull’articolo 18 – Lo scontro tra Berlusconi e la Cgil – Precariato: realtà e leggende metropolitane – I progetti del "contratto unico" e del Codice semplificato nella XVI legislatura

Capitolo III – La nascita del Jobs Act
Il cammino della riforma nella nuova legislatura – Un diversivo: il "contratto unico di inserimento formativo" – Il cammino difficile e contrastato verso il Jobs Act – Le incertezze e divisioni interne del PD – Il “contratto a tutele crescenti” nella legge-delega – La sofferta redazione del primo schema di decreto sul contratto a tutele crescenti – La (troppo lunga) attesa dei pareri delle Camere e dell’emanazione del decreto – Perché sui licenziamenti collettivi il Governo disattende il parere delle Commissioni Lavoro – La questione dello scarso rendimento – La battaglia per il contratto di ricollocazione e la guerriglia dei suoi oppositori

Capitolo IV – Che cosa cambia con la riforma (e chi non vuole questo cambiamento)
Il senso e il peso della svolta in atto nel nostro diritto del lavoro – La nuova disciplina dei licenziamenti – Chi la qualifica come una svolta regressiva non ne ha capito il contenuto e la portata – Perché la nuova disciplina dei licenziamenti si applica soltanto ai nuovi assunti (e solo in prospettiva a tutti) – Perché è necessario escludere la reintegrazione e limitare l’indennizzo giudiziale – La tecnica del “costo predeterminato di separazione” come filtro oggettivo delle scelte imprenditoriali – Il nuovo trattamento universale di disoccupazione e il reddito minimo di inserimento – Servizi per l’impiego: facciamo come in Olanda – Il contratto di ricollocazione e i suoi problemi - L'agenzia centrale per i servizi nel mercato del lavoro - L’invettiva di Pierluigi Bersani contro la riforma – Un gruppo parlamentare vestito a lutto (p. **) – Déja vu, ovvero: quando le barricate sono destinate all’oblio – La storia di Nimuel, ovvero: come usare il mercato per salvarsi dalla precarietà

Capitolo V – Le obiezioni e le ragioni politiche della riforma
“Così nessuno più è veramente stabile: tutti saranno precari” (p. **) – Il problema del dualismo vecchio e nuovo fra protetti e non (o meno) protetti (p. **) – L'entità dell'indennizzo e la libertà di licenziare (p. **) – La questione dei licenziamenti collettivi e dei pareri delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato disattesi dal Governo (p. **) – Il problema dei servizi per l'impiego (p. **) – L'impatto della nuova disciplina sulla mobilità spontanea dei lavoratori (p. **) – L’impatto sulle imprese di piccole dimensioni (p. **) - La nuova disciplina della Cassa integrazione guadagni (p. **) – La questione dell'impiego pubblico (p. **) La politica industriale che serve: aprire il Paese agli investimenti stranieri (p. **) – La crescita delle diseguaglianze (p. **) Perché la riforma non investe (per ora) i rapporti sindacali (p. **)

Capitolo VI – La prossima tappa della riforma: il Codice semplificato del lavoro
Come è nata l’idea (p. **) - Il disegno di legge del 2009 (p. **) - Il cammino del Codice semplificato nella legislatura in corso (p. **) - Il progetto di “testo organico sul riordino contrattuale” (p. **) - Il metodo e il contenuto del Codice semplificato (p. **) – Al Codice semplificato si arriverà davvero? (p. **)

Capitolo VII – Il lavoro ritrovato
Gli errori da non commettere nella valutazione degli effetti della riforma (p. **) – Un dato positivo che può già essere rilevato: aria nuova nel nostro mercato del lavoro sia dal lato della domanda… (p. **) … sia dal lato dell’offerta (p. **) – La protezione che occorre: nel mercato invece che dal mercato (p. **) – Un luogo dove vale la pena di tornare a cercare e offrire il lavoro (p. **)

Appendice – Il Codice semplificato del lavoro 4.0
Disegno di legge contenente la nuova disciplina dei rapporti di lavoro individuali: novella degli articoli 2082-2133, 2222 e 2239-2244 del Codice civile (p. **).

Riferimenti bibliografici



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