INCHIESTA SUL LAVORO
PERCHÉ NON DOBBIAMO AVERE PAURA DI UNA GRANDE RIFORMA
Mondadori, 8 novembre 2011
Introduzione
Che cosa c’è di vero (e che cosa no)
I. Prologo: come non diventare ministro del Lavoro e vivere felici
La telefonata di Silvio – Il mestiere del politico e quello dello studioso – Per dare valore al lavoro
II. Impiego pubblico: nascita e morte di una riforma
Trasparenza, valutazione e benchmarking – Vizi e contraddizioni di fondo – Una riforma svuotata – Intesa 4 febbraio 2011: fermi tutti, abbiamo scherzato!
III. Il lavoro diviso
L’apartheid fra protetti e non protetti – La fuga dal diritto del lavoro – I paradossi dell’articolo – Non è solo un problema di giustizia del lavoro
IV. Come sostituire l’articolo 18 con la Danimarca
L’inerzia degli industriali e del centrodestra – I mali di pancia del centrosinistra e il lavoro della talpa – Il metodo del try and go e l’obiezione dello slippery slope – La lezione scandinava – Il progetto flexsecurity – I giovani, gli anziani e la job property – Il fattore D
V. L’accordo tacito che chiude l’Italia
Quei 29 Marchionne che si tengono alla larga dall’Italia – La difesa dell’«italianità» – Hire your best em-ployer!– Una speranza per il Sud
VI. Il sindacato che serve per ingaggiare l’imprenditore migliore
La verità su Pomigliano e Mirafiori – La tregua – Un ricatto di Marchionne? – La rappresentanza in azienda – Un contratto su misura – Merito e disuguaglianza – Dieci modi per partecipare nell’impresa
VII. Epilogo: è la fine del diritto del lavoro?
Il decreto di Ferragosto – E ora? – Sette punti essenziali – Il mestiere del sindacato e quello della sinistra
Nota bibliografica
Indice dei nomi e degli argomenti

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