LA RIFORMA DEI LICENZIAMENTI E I DIRITTI FONDAMENTALI DEI LAVORATORI
Relazione al Convegno di Pescara del Centro Nazionale Studi di Diritto del Lavoro, 11.5.2012
Diritto e Pratica del Lavoro, 11 maggio 2012
1. Premessa. Il difficile passaggio dall’“equilibrio mediterraneo” a un equilibrio più evoluto. ‑ 2. Perché il discorso sui diritti fondamentali del lavoratore non può prescindere dallo studio degli effetti pratici delle norme legislative sul funzionamento del mercato. ‑ 3. La “riduzione bilanciata” dell’incisività della riforma sul versante dei licenziamenti e su quello del contrasto al precariato. ‑ 4. L’evoluzione del disegno della riforma nella fase del confronto tra Governo e parti sociali. – 5. L’allineamento (problematico e imperfetto) al modello tedesco. ‑ 6. Il testo del disegno di legge n. 3249 oggi all’esame del Senato e la sua logica interna, tra property e liability rule. ‑ 7. La questione del giustificato motivo oggettivo: nell’ordinamento vigente. ‑ 8. Segue. Nel progetto governativo di riforma della disciplina della materia. ‑ 9. Il vincolo derivante dall’articolo 30 della Carta dei Diritti Fondamentali e il principio di insindacabilità delle scelte imprenditoriali. ‑ 10. La novità sostanziale in tema di scarso rendimento imputabile a imperizia o negligenza. – 11. I diritti fondamentali della persona nel mutamento di equilibrio generale del mercato del lavoro: rilevanza dell’approccio comparatistico. ‑ 12. Segue. Le (superabili) censure di incostituzionalità che vengon mosse al nuovo articolo 18. ‑ 13. Considerazioni conclusive: Il sentiero stretto del ritorno alla crescita economica passa anche per l’armonizzazione del nostro ordinamento del lavoro rispetto ai migliori modelli europei.

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