ARCHIVIO DEGLI SCRITTI DI PIETRO ICHINO
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LA STRATEGIA DEL SINDACATO CONFEDERALE PER UN MERCATO DEL LAVORO TRASPARENTE, SICURO E APERTO A TUTTI
Intervento alla Conferenza del Cesos, Roma, 6 marzo 1997
Roma, Relazione, 6 marzo 1997

Sommario:

I. Necessitá di un ripensamento delle strategie di tutela del lavoro

1. Difficoltà e prospettive dell’uguaglianza sociale e del principio solidaristico di fronte all’accelerazione delle trasformazioni tecnologiche ed economiche

2. Necessità di superare il conflitto di interessi tra insiders e outsiders, nell’area del lavoro subordinato come in quella del lavoro autonomo

II. Il problema del lavoro regolare non protetto

3. La crescita del lavoro autonomo. ‑ 3.1. La “fuga” dal modello standard.. ‑ 3.2. Contenuto assicurativo del contratto di lavoro e renitenza ai vincoli da parte dei soggetti interessati

4. La redistribuzione delle tutele

5. Nuovi strumenti di tutela del lavoratore debole, subordinato o autonomo. ‑ 5.1. ‑ Un passaggio preliminare: l’abbandono della tradizionale diffidenza e ostilità del sindacato verso i lavoratori autonomi. ‑  5.2. La questione del reddito minimo. ‑ 5.3. ‑ Estendere ai collaboratori autonomi continuativi l’organizzazione sindacale e la contrattazione collettiva degli standard di trattamento. ‑  5.4. Il diritto all’informazione come diritto fondamentale di tutti i lavoratori nel mercato. ‑ 5.5. L’informazione sulla congiuntura economica e sulle prospettive dell’impresa come sostegno indispensabile per la negoziazione delle condizioni di lavoro

6. Abolire le forme medioevali di restrizione e controllo da parte degli insiders sull’accesso al lavoro delle nuove leve

III. Una drammatica emergenza nazionale: l’intreccio di disoccupazione e lavoro irregolare nel mezzogiorno

7. La situazione attuale di ineffettività diffusa degli standard di trattamento

8. Promuovere la cultura della legalità e la trasparenza del mercato del lavoro come obbiettivi prioritari

9. La modulazione degli standard minimi di trattamento nel Mezzogiorno. ‑ 9.1. I contratti d’area. ‑ 9.2. Differenziazione regionale degli standard non “in deroga” al contratto nazionale, ma in attuazione di un disegno negoziato al livello nazionale. ‑ 9.3. La capacità del sindacato di rappresentare gli interessi degli outsiders come condizione per l’estensione erga omnes  dell’efficacia dei contratti collettivi

10. Il collegamento della retribuzione alla redditività dell’impresa come elemento di flessibilità che può favorire un incremento stabile dei livelli occupazionali

11. Necessità di una amministrazione pubblica efficiente e pulita. Implicazioni sul piano sindacale del necessario passaggio dal controllo di legittimità delle procedure al controllo di produttività delle strutture

IV. I servizi nel mercato del lavoro come garanzia di trasparenza e sicurezza

12. La carenza di servizi nel mercato come causa di debolezza del lavoratore

13. La nuova rete nazionale dei servizi per l’impiego e il ruolo che in essa devono svolgere il sindacato e gli enti bilaterali

14. Il job self-service come fattore di eguaglianza tra i cittadini

15. I servizi di formazione professionale mirata e di orientamento

16. Tutela e controllo del c.d. “lavoro atipico”

17. Il lavoro interinale come canale di accesso al lavoro regolare

V. Lavorare meno per lavorare tutti?

18. Dubbi sulla possibilità di “redistribuire” lavoro attraverso una riduzione autoritativa degli orari

19. Favorire la crescita di un mercato endo- e extra-aziendale del tempo di lavoro

20. I nuovi livelli di alfabetizzazione di massa richiesti dal progresso tecnologico

21. Un grande investimento in istruzione e formazione professionale.



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