LA NOZIONE DI “GIUSTA RETRIBUZIONE” NELL’ARTICOLO 36 DELLA COSTITUZIONE
Relazione al Convegno promosso dall’Accademia dei Lincei - Roma
Relazione, 22 aprile 2010
Sommario
1. Premessa e sintesi delle tesi sostenute. – 2. Alle origini: la giusta mercede tra principi morali e diritto civile, tra “leggi bronzee” dell’economia e fallimenti del mercato. – 3. L’affermarsi, nella prima metà del secolo XX, della nozione giuridica di “saggio minimo di salario” (e della regola dell’inderogabilità in pejus) come correzione necessaria delle distorsioni monopsonistiche. – 4. Non coincidenza del precetto di diritto internazionale con quello contenuto nell’articolo 36, secondo le intenzioni originarie del legislatore costituente. – 5. L’applicazione della norma nei primi decenni della Repubblica. – 6. L’emersione del principio concorrenziale nella nostra costituzione materiale e il suo impatto sulle situazioni di monopolio nel mercato dei beni o servizi, quindi sul precetto in materia di retribuzione in riferimento a queste situazioni. – 7. La precettività limitata dell’articolo 36 nei confronti del legislatore ordinario: impossibilità di desumerne un obbligo costituzionale per la Repubblica di praticare politiche volte a sostenere le retribuzioni in rapporto ai profitti. – 8. Precettività dell’articolo 36 nei rapporti individuali di lavoro: l’assunzione degli standard stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale come parametri della “giusta retribuzione” e il possibile conflitto di interessi tra insiders e outsiders. – 9. Minimum wage nazionale, livelli retributivi reali e livelli nominali: discrezionalità del legislatore ordinario in merito alla differenziazione geografica o no degli standard minimi. – 10. Il principio della “giusta retribuzione” e la disuguaglianza tra lavoratori: esiste una “giusta differenza” retributiva tra le professionalità più elevate e le più basse? – 11. Le possibili funzioni “non retributive” della retribuzione e le teorie dei “salari di efficienza”. – 12. Il problematico principio costituzionale di “proporzionalità” della retribuzione al lavoro prestato. – 13. Contenuto assicurativo del contratto di lavoro e corrispettività del trattamento economico anche in assenza della prestazione lavorativa. – 14. Incidenza del principio costituzionale sulla disciplina della retribuzione per i periodi di sospensione del lavoro. – 15. La limitazione della facoltà di recesso del datore come garanzia di un contenuto assicurativo minimo del rapporto. Infungibilità del contenuto assicurativo minimo con la retribuzione diretta. – 16. La problematica applicazione del principio della giusta retribuzione nell’area del lavoro non subordinato in posizione di dipendenza economica. – 17. Osservazioni conclusive: l’interazione fra ordinamento costituzionale e scelte dei policy makers nella stagione attuale della politica dei redditi e del lavoro nel nostro Paese.
E' possibile scaricare anche le slides della relazione, disponibili online

![]() scarica |
![]() |
![]() inoltra |
![]() |
![]() stampa |
