LA RIFORMA DEI LICENZIAMENTI E I DIRITTI FONDAMENTALI DEI LAVORATORI
Relazione al Convegno del Centro Nazionale Studi di Diritto del Lavoro - in Liber Amicorum M. Pedrazzoli, pp. 792-823
Franco Angeli, 11 maggio 2012
1. Premessa. Il difficile passaggio dall’“equilibrio mediterraneo” a un equilibrio più evoluto. - 2. Perché il discorso sui diritti fondamentali del lavoratore non può prescindere dallo studio degli effetti pratici delle norme legislative sul funzionamento del mercato. - 3. La “riduzione bilanciata” dell’incisività della riforma sul versante dei licenziamenti e su quello del contrasto al precariato. - 4. L’evoluzione del disegno della riforma nella fase del confronto tra Governo e parti sociali. – 5. L’allineamento (problematico e imperfetto) al modello tedesco. - 6. Il testo del disegno di legge n. 3249 oggi all’esame del Senato e la sua logica interna, tra property e liability rule. - 7. La questione del giustificato motivo oggettivo: nell’ordinamento vigente. - 8. Segue. Nel progetto governativo di riforma della disciplina della materia. - 9. Il vincolo derivante dall’articolo 30 della Carta dei Diritti Fondamentali e il principio di insindacabilità delle scelte imprenditoriali. - 10. La novità sostanziale in tema di scarso rendimento imputabile a imperizia o negligenza. – 11. I diritti fondamentali della persona nel mutamento di equilibrio generale del mercato del lavoro: rilevanza dell’approccio comparatistico. - 12. Segue. Le (superabili) censure di incostituzionalità che vengono mosse al nuovo articolo 18 St. lav. - 13. Considerazioni conclusive: Il sentiero stretto del ritorno alla crescita economica passa anche per l’armonizzazione del nostro ordinamento del lavoro rispetto ai migliori modelli europei.

![]() scarica |
![]() |
![]() inoltra |
![]() |
![]() stampa |
