ARCHIVIO DEGLI SCRITTI DI PIETRO ICHINO
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L'INFLUENZA DELLE CONDIZIONI DEL MERCATO DEL LAVORO REGIONALE SULLE DECISIONI DEI GIUDICI IN MATERIA DI LICENZIAMENTO
Con Andrea Ichino e Michele Polo
Rivista Italiana di Diritto del Lavoro, 7 aprile 1998

Pubblicato anche nella raccolta curata da G. GALLI, "Italia da semplificare: le norme, l’amministrazione, il mercato", Roma, Sipi.

Abstract:
Nella valutazione del giudice circa la sussistenza del giustificato motivo soggettivo di licenziamento dovrebbero, in linea di principio, assumere rilievo soltanto l’effettiva sussistenza e le caratteristiche della mancanza contestata al lavoratore. La ricerca mostra come, al contrario, le decisioni dei giudici in questa materia siano influenzate dalle condizioni del mercato del lavoro locale: la stessa mancanza può essere, secondo l’orientamento medio dei giudici della regione, sufficiente a giustificare un licenziamento in una situazione di buon equilibrio fra domanda e offerta di lavoro, ma insufficiente in una situazione di squilibrio. L’evidenza di questo fenomeno assume rilievo almeno da due punti di vista: ai macroeconomisti suggerisce che livelli alti di disoccupazione possono causare un incremento dei costi di licenziamento attraverso l’influenza che essi esercitano sui criteri di decisione dei giudici con il conseguente ulteriore effetto occupazionale negativo prodotto da tali maggiori costi; ai giuslavoristi suggerisce una variabilità nel tempo e nello spazio del contenuto concreto del concetto di giustificato motivo di licenziamento, che fino ad oggi è stata totalmente ignorata dalla dottrina e dalla giurisprudenza.

Sommario:
1. Il ruolo dei giudici nella determinazione del grado di rigidità effettiva della disciplina dei licenziamenti e l’influenza che su di esso può essere esercitata dalle condizioni del mercato del lavoro locale.
2. Impossiblità della misurazione del grado di severità dei giudici sulla base dei soli esiti delle controversie giudiziali.
3. Il processo di auto-selezione delle parti litiganti nel caso studiato. Alcune osservazioni preliminari sui criteri di esercizio del potere disciplinare da parte dell’impkresa e sulla loro variazione nel tempo.
4. Alcune osservazioni preliminari sugli esiti dei giudizi.
5. I criteri di classificazione degli episodi disciplinari.
6. Le variabili utilizzate per identificare le condizioni del mercato del lavoro locale.
7. La gravità media delle mancanze contestate che danno luogo a licenziamento e di quelle che danno luogo a procedimento giudiziale.
8. La correlazione tra le condizioni del mercato del lavoro locale e gli esiti delle diverse fasi di auto-selezione delle parti.
A) Prima fase: la scelta del lavoratore di dimettersi o no dopo la contestazione disciplinare.
9. Segue.
B) Seconda fase: la scelta dell’impresa di licenziare o no.
10. Segue.
C) Terza fase: la scelta del lavoratore di esperire o no il ricorso giudiziale.
11. La correlazione osservabile tra le condizioni del mercato del lavoro e gli esiti dei giudizi.
12. La prova dell’influenza diretta delle condizioni del mercato del lavoro sui criteri di decisione applicati dai giudici.
13. Considerazioni conclusive



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